Infine, un’utile applicazione blockchain: tracciare la carne halal

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Aug 20, 2023

Infine, un’utile applicazione blockchain: tracciare la carne halal

Thomas è un reporter senior della TNW. Si occupa di tecnologia europea, con particolare attenzione alla tecnologia profonda, alle startup e alle politiche governative. Thomas è un reporter senior della TNW. Si occupa di tecnologia europea, con particolare attenzione alla tecnologia profonda, alle startup e alle politiche governative.

La blockchain viene spesso derisa come soluzione in cerca di un problema. Ma sepolti sotto le truffe crittografiche e l’utopismo del Web3 si nascondono alcuni casi d’uso intriganti.

Alcune delle applicazioni più potenti riguardano la tracciabilità. Se integrata nelle catene di approvvigionamento, la blockchain può tracciare l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’origine al consumo. Poiché la tecnologia fornisce registrazioni permanenti, indelebili e inalterabili, è possibile archiviare e autenticare in modo sicuro dati estesi su articoli e transazioni.

Nel settore alimentare i vantaggi sono particolarmente interessanti. In un progetto pilota della startup britannica Provenance, blockchain e smart tagging sono stati utilizzati per monitorare la pesca illegale del tonno, le frodi nei prodotti ittici e il lavoro forzato. Oltre a garantire pratiche etiche, il sistema ha messo in luce il potenziale della blockchain per l'audit aziendale, la lotta alla contraffazione e la riduzione dei costi amministrativi.

In Galles, gli esperti della blockchain hanno trovato un altro obiettivo promettente per la tracciabilità: la carne halal. Per la prima volta in Europa, la startup britannica iov42 sta sviluppando una piattaforma di condivisione dati che fornisce registrazioni sicure della conformità agli standard halal, che vengono spesso violati da prodotti fraudolenti.

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I colpevoli vanno dalle imprese individuali ai gruppi criminali organizzati internazionali. Una delle trasgressioni più note è emersa nel 2020, quando un “cartello della carne” malese è stato smascherato per aver corrotto funzionari doganali, distribuito carne proveniente da macelli non certificati e spacciato carne di canguro e di cavallo per carne halal.

Lo scandalo ha scatenato una protesta in Malesia – dove i musulmani costituiscono circa il 60% della popolazione – e in tutto il mondo islamico. Minacciava anche di causare profondi problemi finanziari. La Malesia mirava a diventare un hub globale per il mercato halal da 2,3 trilioni di dollari e stava già esportando 9 miliardi di dollari in prodotti certificati halal.

iov42 scommette che la blockchain possa ridurre i rischi di tali reati. Tracciando i prodotti dalla fattoria alla tavola, l’azienda mira a incorporare il monitoraggio della provenienza, potenziare gli schemi di certificazione e aumentare l’imparzialità nel mercato halal.

"La nostra tecnologia è stata progettata per contribuire a migliorare la tracciabilità in settori come questo", ha affermato David Coleman, Chief Product Officer di iov42.

Per dare vita al progetto, iov42 sta collaborando con gli esperti di certificazione di Prime UK, un fornitore di servizi di conformità con sede a Cardiff. La settimana scorsa, le società hanno annunciato di aver ricevuto un'iniezione di liquidità dal Blockchain Demonstrator Challenge Fund del governo gallese.

Il programma governativo è stato lanciato per sviluppare il settore blockchain locale. Se il progetto halal avrà successo, potrebbe fornire un raro esempio dei vantaggi reali che la blockchain può portare al Galles.

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